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Dichiarazione di successione Agenzia delle Entrate imposte

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La dichiarazione di successione è uno dei principali documenti da presentare in tempi brevi dopo la morte. Ma cos’è la dichiarazione di successione? Si tratta di documentazione fiscale che permette alle Agenzie delle Entrate di ottenere informazioni sull’attuale situazione patrimoniale ereditario per aggiornare le imposte e definire i nuovi intestatari della proprietà.

Come fare la dichiarazione di successione

Il termine per presentare la dichiarazione di successione è di 12 mesi dopo il decesso del dichiarante testamentale. La dichiarazione va presentata allo sportello dell’Agenzia delle Entrate nel comune competente che va individuato partendo dall’ultima residenza della persona deceduta.

Se il defunto al momento del decesso si trovava in un paese estero, la dichiarazione di successione riguarderà l’ultimo indirizzo nel territorio italiano. In caso che anche questa residenza sia sconosciuta bisogna fare riferimento all’ufficio di Roma. Per reperire il modulo predisposto per questo specifico documento ci si può recare direttamente agli uffici dell’agenzia delle Entrate o si può scaricare dal sito ufficiale. Il modulo dovrà essere compilato indicando tutti i dati richiesti, le proprietà, beni e titoli bancari, quote societarie, denaro liquido o conti bancari di cui era in possesso il defunto. Vanno descritti nel documento anche beni materiali come oro, opere artistiche o mobili di valore.

Chi è tenuto a presentare la dichiarazione di successione

dichiarazione di successione

Il documento che dichiara la morte di una persona con relativa successione di beni mobili e immobili deve essere compilato e regolarmente firmato dagli eredi o tutori incaricati; dall’amministratore di sostegno, dal curatore dell’eredità giacente.
Questi soggetti sono tenuti obbligatoriamente a consegnare la dichiarazione debitamente compilata all’Agenzia delle Entrate competente. La firma in calce del documento deve essere posta solamente da uno dei soggetti in obbligo di compilazione.

Cosa accade dopo la presentazione della dichiarazione di successione

L’Agenzia delle Entrate che riceve la dichiarazione di successione rende noto a tutti gli eredi l’ammontare dell’imposta di successione. Il pagamento di tale tassa deve avvenire entro 2 mesi dalla notifica. L’Agenzia delle Entrate pretende il pagamento per regolarizzare la posizione degli eredi, sia che effettuino il pagamento di comune accordo sia che esso venga effettuato da un solo erede del defunto. Se il pagamento non viene regolarmente versato il Fisco potrà perseguire ognuno degli eredi fino ad ottenere il dovuto. Se a regolarizzare la situazione fiscale è un solo erede sarà poi lui stesso a rivalersi sugli altri eredi coinvolti nella successione.

L’importo di ognuno varia a seconda del rapporto di parentela con il defunto e in qualche caso si potrà essere esonerati dal pagamento, in questa situazione si parla di franchigia.

Esoneri di pagamento imposte di successione

Vi sono alcuni casi specifici in cui gli eredi non sono tenuti al pagamento delle tasse di successione richieste dall’Agenzia delle Entrate. Uno di questi casi riguarda il coniuge o il figlio del defunto che hanno a disposizione una franchigia di un milione di euro. Questo vuol dire che non sono dovuti a pagare imposte di successione fino a 1 milione di euro. Se il valore dell’eredità ricevuta va oltre la soglia indicata, il vedovo o vedova e i relativi figli dovranno pagare l’imposta di successione calcolata sull’importo depennato dal milione di euro. Sulla cifra rimanente si pagherà il 4% per coniugi e figli, mentre la sorella o fratello dovrà versare l’imposta calcolata su ciò che rimane oltre la franchigia di 100 mila euro con un’aliquota pari al 6%.
Per i parenti che seguono fino al 4° grado vi è un’aliquota pari al 6%, mentre per tutti gli altri è di 8%.
Se vi sono nell’asse ereditario soggetti con disabilità, questi avranno diritto ad una franchigia di 1.500.000 euro.

Come e quando pagare le imposte di successione

Per quanto riguarda i bene immobili si devono effettuare i pagamenti riguardanti l’imposta catastale e ipotecaria, ancora prima di presentare la documentazione, nello stesso modo in cui si fa per le normali compravendite.

Per calcolare il valore catastale si moltiplica la rendita per il 5% mentre per i terreni con possibilità di edificare si deve moltiplicare per 90 il redditto dominicale dopo che è stato rivalutato del 25%. Tutti gli eredi sono tenuti a versa un’imposta ipotecaria pari al 2% del valore. In caso si tratti di prima casa, gli eredi possono usufruire delle agevolazioni previste ma solo in caso di utilizzo diretto dell’immobile come residenza. Bisogna inoltre ricordare di effettuare la voltura, entro e non oltre i 30 giorni successivi alla presentazione della dichiarazione di successione. Il documento di voltura si effettua presso l’ufficio catastale competente della zona di ubicazione dell’immobile.

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