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Pratiche Urbanistiche: servizio di richiesta e rilascio

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Le Pratiche Urbanistiche

Interventi di edilizia libera

pratiche urbanistiche ediliziaVuoi fare delle opere murarie in casa tua che richiedono almeno teoricamente l’intervento di una ditta edile e ritieni che siano affari tuoi? Invece no, a seconda che si tratti di piccole modifiche o di vere e proprie ristrutturazioni vi sono casi in cui devi segnalare all’ufficio tecnico le tue intenzioni e altri casi in cui devi chiedere vere e proprie autorizzazioni, le quali fanno parte dell’insieme delle Pratiche urbanistiche rilasciate dall’Ufficio tecnico del Comune.

Sebbene esistano anche quegli interventi definiti “interventi di edilizia libera”, essi riguardano esclusivamente la tinteggiatura delle pareti, la sostituzione delle piastrelle o degli infissi. Per ogni altro intervento dovrai seguire la prassi normativa.

Come informarsi?

Di solito è la stessa ditta edile o il tecnico (geometra, ingegnere o architetto) a cui ti rivolgi a informarti sul tipo di pratiche urbanistiche a seconda di come vuoi rinnovare il look di casa tua. Le normative variano da Regione a Regione e i regolamenti comunali possono prevedere differenti applicazioni. Quindi, se ad esempio abiti a Roma ma vuoi fare delle modifiche nella tua casa a mare a Marina di Grosseto o a quella in montagna a Roccaraso, dovrai chiedere informazioni presso gli uffici tecnici di quei comuni. Purtroppo, infatti, siamo ancora lontani dal perfezionare quei modelli standard per Scia e Permessi di Costruire che unificherebbero a livello nazionale le procedure e permetterebbero iter semplificati.

I vari tipi di intervento edilizio

La classificazione normativa

Il testo base a cui fare riferimento in materia di lavori edilizi è il d.p.r. 389/2001 che all’art.3 divide gli interventi edilizi in:

• manutenzione ordinaria
• manutenzione straordinaria
• ristrutturazione edilizia
• restauro e risanamento conservativo
• nuove costruzioni
• ristrutturazione urbanistica

Per ognuna di queste tipologie di intervento la normativa può prevedere una semplice comunicazione oppure una vera e propria autorizzazione.

Manutenzione Ordinaria

Per la manutenzione ordinaria, di solito basta presentare una Comunicazione Inizio Lavori (CIL). I Comuni mettono a disposizione appositi moduli, di solito disponibili anche online sul sito dell’ente, che puoi anche compilare direttamente tu, senza necessariamente rivolgerti al tecnico. Nel caso in cui, però, il Comune richieda la presentazione di allegati tecnici per lo specifico tipo di intervento che hai progettato, dovrai comunque farlo.

CILA

La Comunicazione di Inizio Lavori Asservata è quella richiesta in tutti i casi di manutenzione straordinaria. L’asserevazione altro non è che un’autocertificazione tramite cui il tuo tecnico si assume la responsabilità degli interventi da fare e che questi siano conformi alle norme vigenti. Non è necessario che l’ufficio tecnico autorizzi i lavori e questi possono iniziare contestualmente alla comunicazione. La CILA da Comune a Comune può cambiare denominazione, quindi potresti trovarti di fronte a una CIAL, ma è la stessa cosa.

SCIA

La SCIA è una Segnalazione Certificata di Inizio Attività che viene richiesta quando i lavori di manutenzione straordinaria riguardano la struttura portante dell’edificio, o anche per i lavori sulla facciata.

Restauro, ristrutturazione e risanamento conservativo seguono la stessa prassi e anche in questi casi si possono iniziare i lavori appena inoltrata la comunicazione.

DIA

La DIA, infine, è la Denuncia di Inizio Attività che molti Comuni continuano a richiedere anche se SCIA e CILA avrebbero dovuto abolirla. Demolizioni e ricostruzioni, cambio di destinazione d’uso e frazionamenti di immobili, sopraelevazioni e interventi di ampliamento sono tutti i casi in cui può essere richiesta. Formalmente è una richiesta di autorizzazione per la quale vale la regola del silenzio assenso. Occorrerà quindi attendere 30 giorni, trascorsi i quali in mancanza di notifiche o richieste di chiarimenti, si potranno iniziare i lavori.

Quando si può richiedere il Permesso di Costruire

L’antica Licenza Edilizia e la più recente Concessione Edilizia sono state soppiantate dal Permesso di Costruire. Questo provvedimento viene rilasciato dal Comune a cui se ne fa richiesta e di fatto abilita da solo all’esecuzione dell’intervento edilizio.

Gli interventi che richiedono il Permesso di Costruire sono: gli interventi di nuova costruzione, le ristrutturazioni urbanistiche e quelle edilizie quando comportano modifiche volumetriche o cambi di destinazione d’uso. Ogni volta, quindi, che ci si trova di fronte a modifiche di una certa consistenza potrebbe essere necessario richiedere il Permesso di Costruire. In alternativa al Permesso di Costruire, è possibile richiedere la DIA, o Denunzia Inizio Attività. Si tratta di una domanda edilizia semplificata che non prevede il rilascio di un’autorizzazione ed è possibile dare corso ai lavori dopo 30 giorni, in mancanza di risposta da parte dell’Ente.

Altri adempimenti burocratici

Alle autorizzazioni sopra descritte possono aggiungersene altre legate a specifiche caratteristiche dell’immobile su cui vuoi intervenire. Casa tua infatti potrebbe essere oggetto di un vincolo paesaggistico e, in questo caso, dovrai premunirti di una autorizzazione a parte. Se invece le modifiche interessano le strutture portanti, oltre che le autorizzazioni del Comune, dovrai provvedere a far fare una verifica sismica e depositarla al Genio Civile. Infine, se il tuo intervento comporterà una modifica catastale dovrai darne comunicazione all’UfficioTerritoriale del Catasto.

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